Paesaggio
Mi sembra, nella varietà di queste opere, che l’artista sia sempre di più alla ricerca delle sensazioni più vere che nascono dal profondo del suo animo, e che si trasformano poi in quelle emozioni che scaturiscono in noi ammirando l’opera finita.
Nella pittura di Marcello c’è tanta verità.
Quegli alberi che ci danno l’impressione di non essere appoggiati sul terreno, ma di essere piantati nel terreno, quella neve che copre tutto, ma che dà la sensazione del freddo, quelle lande africane dove si percepisce la calura del sole, quei fiori appoggiati delicatamente su un panno qualsiasi. Marcello non si limita a copiare ciò che vede, ma lo vuol ricreare con la sua sensibilità artistica, ci conduce per mano in un mondo dove la poesia ci avvolge, dove le cose che vediamo sembrano nuove e pulite, dove l’Arte è più vicina alla nostra sensibilità.
Aldo Bortolotti
Il camminar tra queste opere dalla narrazione mai complicata, rasserenante, ma al tempo stesso ricche di densa, appassionata ricerca, genera un mondo di attesa sorpresa.
Ritroviamo nella delicata armonia dei colori la luce fusa con la pace di un mondo fluviale dove non si percepiscono più suoni o riassaporiamo il passo ovattato tra le pietre appena ammantate da una fresca nevicata in Bergamo Alta.
Possiamo ricordare come sulle sponde d’Africa le mattine siano chiare, ideali per farsi cullare dal mare, ma, di colpo, con improvvise nubi ed un forte maestrale ci ritroviamo tra lo spumeggiare delle onde del Tirreno.
Subito dopo incamminarci nel sole incontro a ragazze di chi sa quale tribù, che ancor distanti ci stan già trasmettendo quell’inconfondibile impulso di vita, o gustare dall’alto di una duna la sabbia accarezzata dalla nostra e tante altre esotiche ombre.
E perderci tra gli equilibri tonali di composizioni domestiche, profumate e ricche di giochi luminosi, per poi scuoterci all’incontro con realistiche figure, che raccontano sofferenze o profonde gioie, col loro carico di commozione e poesia.
Sandro Pozzi
Quei movimenti delle onde, mi riferisco alla “mareggiata”, che solo un artista può fermare sulla tela, facendo sentire la “violenza” del vento e la salsedine aspra.
sig.ra Gilda